La Ferrovia della Val Gardena
Dopo avervi parlato della Ora Predazzo, voglio parlarvi di un altra delle tre ferrovie dolomitiche, la ferrovia della Val Gardena. Anche in Val Gardena ci furono diversi studi per la realizzazione di un collegamento ferroviario, ma fu con la prima guerra mondiale che questa si rese necessaria. La ferrovia fu costruita dal genio ferrovieri dell'esercito austroungarico (Eisenbahntruppen), ma col contributo importante e determinante di 5500 prigionieri di guerra russi. Si optò per lo scartamento bosniaco 760 mm. e la costruzione avvenne in tempi brevissimi, appena 5 mesi e la ferrovia era in funzione, pur con i ponti provvisori in legno che poi man mano vennero rimpiazzati dai definitivi in muratura. La linea partiva dalla stazione di Chiusa (Klausen) della ferrovia del Brennero e raggiugngeva Ortisei e Santa Cristina in Val Gardena con capolinea a Plan. Da Plan all'epoca partivano una serie di teleferiche per portare i materiali sulle cime del fronte.
Al termine della prima guerra mondiale la gestione passò alle FS che ripresero il servizio passeggeri e merci. Con l'incrementarsi del turismo il trenino della Val Gardena offriva un valido e pittoresco servizio. La linea, come la Ora Predazzo, era già predisposta per la conversione allo scartamento metrico, ma al contrario della prima quì questo non avvenne, al contrario si provò già a sopprimerla nei primi anni 40', sopravvisse grazie all'opposizione dei locali. Purtroppo la mancanza di investimenti d'ammodernamento rese la linea obsoleta, nel 1960 venne definitivamente chiusa. Il vecchio tracciato nel tratto da Chiusa a Ortisei è stato utilizzato per la costruzione della strada statale e per tanto non c'è più nulla, solo forse dei muri in pietra lungo la strada. Da Ortisei a Plan il tracciato è stato utilizzato per costruire una pista ciclabile. Le stazioni che erano praticamente tutte di legno sono scomparse. Uniche cose rimaste sono una torre che era facente parte del deposito locomotive di Chiusa, il ponte in curva che sovrapassava il fascio binari della stazione di Chiusa in direzione Val Gardena, il monumento al capo di stato maggiore Conrad Von Hoetzendorf, la galleria di Santa Cristina che recentemente è stata riutilizzata come spazio di ricordo della ferrovia ed aperta al pubblico, il piccolo deposito di Plan che però anch'esso mantiene più o meno la forma ma dopo una ristrutturazione che non c'è più nulla di originale.
A Ortisei è stata monumentata nell'area dove un tempo c'era la stazione la locomotiva R 410-004, restaurata recentemente e riportata all'aspetto originale dopo molti anni che la stessa aveva subito un restauro estetico abbastanza fantasioso.
E a questo punto vediamo la consueta scheda tecnica...
SCHEDA TECNICA
Chiusura: 29 maggio 1960
Scartamento: 760 mm.
Lunghezza: 31,400
Province interessate: Bolzano
Stazioni di interscambio: Chiusa con ferrovia del Brennero
Stazioni e fermate della linea: Chiusa, Novale di Laion, S.Pietro, Roncadizza, Ortisei, Soplases, Santa Cristina, Castel Gardena, La Pozza, Selva, Plan.
Materiale rotabile: Locomotive Kraus Linz ex Ferrovia Mori Arco Riva (MAR), 1-2-3, MAVAG 490-024, 011, 031, 015, 013, 953, Kraus Linz IVc da 4151 a 4157 che divennero le r410 FS dalla 001 alla 007, locomotiva 394-001 che divenne r310-001 delle FS e la 394-103 divenne la r310-003 FS, locomotiva 6 ex MAR.
E a questo punto eccomi col consueto reportage fotografico.
L'anno scorso ho chiamato il mio amico Paolo Sutto, gli ho detto che avevo visto che esiste ancora una parte di quello che era il vecchio deposito locomotive a scartamento ridotto di Chiusa. Gli ho detto che sebbene fosse rimasto poco, quel poco sarebbe stato meglio andare a fotografarlo, perchè in Alto Adige se c'è qualcosa di fatiscente facilmente la demoliscono e vi è la quasi assenza di ruderi, per tanto occorreva documentare quello che prima o poi potrebbe non esserci più.
A Chiusa partiva la ferrovia della Val Gardena, inoltre passava e passa la ferrovia del Brennero, per tanto la stazione di Chiusa era molto interessante visto che aveva 2 linee con diversi scartamenti.
Il deposito si presentava così.
Oggi sopravvive solo la torre che si vede sulla destra nella foto storica. Si possono notare i segni delle tettoie degli altri fabbricati.
Vi era un grosso piazzale con fascio di binari che veniva sovrastato dal viadotto in curva che permetteva ai treni di immettersi sul cammino verso Plan. Qui in una foto trovata sul web.
Ed ecco come si presenta il viadotto oggi.
Al Km. 3,5 si trova ancora il viadotto Marzan, detto anche dell'aquila.
Infatti sulla collina appena superato il viadotto c'è il monumento al capo di stato maggiore Conrad Von Hoetzendorf con un imponente aquila.
Da quì la vecchia sede ferroviaria è stata utilizzata per la costruzione della strada statale 242 alla fine degli anni 60. Rimane originale qualche muro di contenimento, le gallerie che però sono state allargate, mentre i ponti sono stati rifatti. Qui un esempio dei muri che costeggiano la statale.
Questo invece era il viadotto Kuehbachgraben con la galleria Karlsgraben, ed il medesimo posto come si presenta oggi.
Facciamo un altro po di strada e ci imbattiamo nella pietra del Km 13 della ferrovia.
Continuando la strada arriviamo presso Roncadizza, e quì il vecchio sedime fa un pò di zig zag rispetto alla strada. Quì una parte del vecchio tracciato con la pietra del Km 17,5.
Prima di arrivare alla stazione di Ortisei la linea faceva una "S" affrontando prima un tornante a sinistra e poi uno a destra. Quì si trovava la stazione di Ortisei la foto guardando in direzione Chiusa.
E sicuramente avrete notato una locomotiva monumentata. Si tratta della r410 004 che l'anno scorso è stata anche restaurata e riportata alla livrea d'origine, dopo che fu restaurata qualche decennio fa in maniera non corrispondente all'originale. Una bella presenza che ci ricorda cos'era la ferrovia della Val Gardena.
Appena passata la stazione di Ortisei, la ferrovia valicava un ponticello e poi entrava nella galleria Sant'Ulderico, ecco cosa ne rimane. Questa è una spalletta del vecchio ponte ferroviario, oggi sovrastata da un altro ponte stradale.
L'altra spalletta con ciò che resta della galleria Sant'Ulderico che è stata chiusa da questa parte e spianata dall'altra.
Questo è l'altro lato della galleria, com'era e com'è oggi. Da qui in avanti il vecchio tracciato diventa pedonale fino al vecchio capolinea di Plan.
Un altro vecchio muro di contenimento con la cunetta per le acque.
Giungiamo al vecchio Km 21.
Quì invece c'era l'unico passaggio a livello con barriere di tutta la linea.
Da qui il percorso è arricchito con varie foto e monumenti che ricordano la ferrovia.
Un altro segno del passato ferroviario. Una targa commemorativa ad un ferroviere morto probabilmente in un incidente sul lavoro.
La linea arriva a Santa Cristina.
Un vecchio muro di sostegno.
A questo punto la linea affrontava uno stretto tornante a sinistra ed incontrava la stazione di Santa Cristina. Passata la stazione incontrava nuovamente un tornante a destra, questo veniva percorso quasi interamente nella galleria Santa Cristina, che è anche l'unica galleria rimasta intatta di tutta la linea.
Mi sono recato un paio di volte a Santa Cristina ed ho trovato la prima volta dei lavori di riqualificazione della galleria. Vi mostrerò la galleria come si presentava a luglio 2017 e poi a lavori ultimati.
Prima dei lavori ultimati anche una foto storica ed il medesimo luogo oggi.
La galleria è stata resa fruibile al pubblico che la può percorrere ogni giorno. All'interno si sta allestendo una mostra sulla ferrovia. Davanti al portale lato Chiusa è stata posizionata una copia della vecchia stazione di Santa Cristina in scala 1:4. Questa viene utilizzata per la visione di video informativi e la distribuzione di opuscoli sulla storia della ferrovia.
Guardiamo come si presenta.
Il portale lato Chiusa.
Un drenaggio delle acque.
La galleria illuminata e pavimentata.
La mostra in allestimento.
Il portale lato Plan.
E intanto siamo arrivati al Km 26.
Più avanti il monumento che ricorda i moltissimi prigionieri di guerra che hanno dato il contributo determinante alla costruzione di questa ferrovia.
Giungiamo a quello che rimane di un altro ponte.
Il Km 27 con sullo sfondo l'hotel Wolkenstein, che durante i lavori venne utilizzato per alloggiare il reparto delle guide alpine.
Andiamo verso Selva. Quì c'è un bel tratto coi muri originali.
Ancora un segno del passato. A reggere una frana sono state utilizzate traversine ferroviarie con tanto di bulloni ancora.
Il Km 27,5 con sullo sfondo il Castel Gardena.
Ancora il tracciato guardando in direzione Chiusa.
Ecco il ceppo del Km 28.
Andiamo avanti con uno sguardo indietro.
Il Km. 29, ormai siamo a Selva.
Un ponticello che serviva alla ferrovia per sovrastare un ruscello.
Il passaggio della linea a Selva.
Direzione Plan.
Un ultimo sguardo indietro poco prima del luogo ove era situata la stazione capolinea di Plan.
Ed infine Plan. Al posto della stazione c'è un campo di calcio. Unica cosa non scomparsa ma rimodernata e modificata più volte è il vecchio deposito locomotive, che però mantiene ancora la forma originale. Quì com'era e com'è.
Da quì durante la prima guerra mondiale, partivano le teleferiche per portare i materiali al fronte sui monti.
Con questo posso dire che è tutto. Ancora una volta vi ricordo che questo articolo, così come gli altri, può essere in costante aggiornamento qualora trovassi nuovi elementi interessanti. Vi assicuro che dietro questi reportage c'è molto lavoro e che non sempre c'è il tempo per poterci lavorare. Ritengo che sia meglio avere pochi reportage di qualità rispetto a lavori più frequenti ma poveri di contenuti. La passione non manca e io sono costantemente a lavoro anche su nuovi progetti. Vi saluto e vi aspetto alla prossima ricordando che nuove avventure ci attendono sempre!
Complimenti, articolo davvero interessante che fa rivivere una storia che merita di essere ricordata. Fossimo stati in Svizzera queste ferrovie probabilmente vivrebbero ancora! Speriamo vengano ripristinate prima o poi!
RispondiElimina