La ferrovia Transatesina Bolzano Caldaro
Una linea ferroviaria forse meno conosciuta ai più era sicuramente la Bolzano Caldaro, essa collegava per l'appunto il capoluogo con i paesi della strada del vino, Appiano e Caldaro. Oltre ad essere un valida soluzione al trasporto pubblico locale era ampiamente usata anche per il trasporto merci; basta infatti vedere ancora oggi nella zona dell'ex fascio binari della stazione di Caldaro quante aziende vinicole ci sono con annessi piani di carico. Da Caldaro poi c'era un binario che arrivava alla frazione di Sant'Antonio proprio davanti alla stazione inferiore della Funicolare della Mendola. Per tanto questa ferrovia era davvero utilissima sia per il trasporto pubblico locale, che per le merci e per un collegamento diretto tra Bolzano e il passo della Mendola che era diventato una località di villeggiatura dalla fine dell'800. L'utilità di questa ferrovia perduta è stata talmente rivalutata oggi, che è in atto la progettazione di una tranvia extraurbana che si affiancherebbe a una urbana su Bolzano, proprio per collegare i medesimi paesi della strada del vino al capoluogo.
La transatesina partiva dalla stazione di Bolzano delle FS o ex Sudbahn, percorreva un pezzo della vecchia ferrovia FS Bolzano Merano fino a poco prima della stazione di Ponte Adige, da quì abbandonava la rete FS e prendeva il proprio cammino in direzione Caldaro incontrando subito il ponte di ferro sul fiume Adige.
Una particolarità di questa ferrovia era la presenza nel tratto in comune con le FS di una terza rotaia laterale che serviva come presa di corrente; infatti l'elettrificazione della linea iniziò dal tratto Sant'Antonio Caldaro con 650 Volt, successivamente l'elettrificazione venne estesa per tutta la tratta ed aumentato il voltaggio a 1100 Volt. L'incompatibilità con la tensione a corrente alternata che avevano le FS in quegli anni, fece modo che si trovò come soluzione appunto questa terza rotaia che è ben visibile nella foto d'epoca in alto. Nei primissimi anni venivano usate locomotive a vapore.
Scheda tecnica
Chiusura: 28 giugno 1971
Gestore: Eisenbahn Tirols, FS, SAFT, FEAR
Scartamento: 1435 mm.
Elettrificazione: 650 V cc. elevata a 1100 V cc. nel 1911
Lunghezza: 17,300 Km di cui 4,171 Km su linea FS
Province interessate: Bolzano
Stazioni di interscambio: Bolzano FS, Sant'Antonio di Caldaro con Funicolare della Mendola
Stazioni e fermate della linea: Bolzano, Ponte Roma, Ponte Resia, Castel Firmiano, San Paolo, Appiano-Cornaiano, Monticolo-Pianizza, Caldaro, Seligo, Sant'Antonio.
Materiale rotabile: 2 locomotive a vapore 32 d1, Elettromotrici SB AC - 1,2,3,4, carrozze Grazer Wagonfabrik, 2 locomotive diesel Jenbacher Wercher.
Ma vediamo il consueto reportage fotografico su ciò che è sopravvissuto oggi di questa linea.
Appena lasciata la stazione di Bolzano, il trenino per Caldaro iniziava il suo cammino sul vecchio tracciato della ferrovia Bolzano Merano. Questo è il ponte ex ferroviario sul fiume Talvera, oggi è una pista ciclabile.
Questo è proprio il punto in cui la Transatesina lasciava la linea FS per procedere sul proprio cammino. Nella foto si vede dietro la linea per Merano ancora in funzione, mentre il dosso dietro la vigna è il rialzamento dell'ex sede ferroviaria della Transatesina.
E quì poco dopo passava su questo ponticello prima di arrivare al ponte sull'Adige.
Questo è il magnifico ponte sull'Adige della Transatesina, oggi usato come pista ciclabile.
Passato il ponte, il vecchio tracciato inizia ad "inerpicarsi" tra i vigneti.
Quì un tratto in trincea.
Residui probabilmente di vecchi segnali.
Siamo al Km 1, troviamo il ceppo chilometrico. La chilometrica non considerava il tratto misto FS ma partiva dal bivio per Caldaro.
Arriviamo alla prima galleria, quella di Castel Firmiano 145,5 m.
Nella galleria ho scorto questo vecchissimo chiodo, di quelli che venivano usati un tempo per fissare le rotaie alle traversine. Chissà per quale ragione fu piantato nel muro.
E questo è il portale dal lato Caldaro.
Il tracciato tra le vigne e sulla collina si notano ancora i resti dello sbarramento Bolzano sud della seconda guerra mondiale.
Questo è il panorama che si poteva ammirare, la valle dell'Adige in direzione Merano. Il borgo in primo piano invece è Frangarto.
Uno sguardo indietro verso Castel Firmiano.
La ferrovia passava sopra questo ponticello.
Nel frattempo abbiamo raggiunto il Km 3,6.
La seconda galleria, la San Paolo, 123,8 m.
All'interno il ceppo del Km 3,8.
E questo è il portale lato Caldaro.
Altri ceppi, il Km 4 e il 4,2.
Lo splendido panorama di San Paolo.
Altri dettagli del vecchio tracciato.
Giungiamo in quella che era la stazione di Appiano Cornaiano.
Quì siamo verso San Michele di Appiano.
Continuiamo in direzione Caldaro in zona Pianizza.
Siamo ormai giunti a Caldaro. Una 835, che nulla ha mai avuto a che fare con la Transatesina è quì a testimoniare che un tempo passava una ferrovia. Si tratta con precisione della 835-322, oggi priva oltre che dei numeri sul pancone, anche di tutte le sue targhe originali.
Ed eccoci giunti alla stazione di Caldaro. Il fabbricato viaggiatori oggi è un cinema.
Il vecchio deposito locomotive è utilizzato invece dalla SaD come autorimessa degli autobus.
Addirittura si possono vedere ancora le rotaie all'interno. Probabilmente della vecchia fossa per la manutenzione dei rotabili.
Alcuni vecchi edifici delle varie officine della manutenzione.
Sono rimasto sorpreso dello stato un po' "abbandonato" del vecchio deposito, perché in Alto Adige trovare una situazione del genere è davvero raro. Questo però mi ha fatto piacere perché generalmente da queste parti sono per il rinnovo con demolizione del vecchio. Per tanto è raro trovare immobili delle vecchie ferrovie; basti pensare a cosa è rimasto della ferrovia della Val Gardena. Il deposito di Caldaro con le sue travi in legno mi è sembrato un raro baluardo di un altra epoca che sopravvive ancora oggi circondato dalla fredda modernità; mi ha ricordato molto il deposito della Ferrovia Calabro Lucana di Lagonegro, come si presentava anni fa quando facevo le mie prime escursioni ferroviarie.
Dalla stazione di Caldaro i convogli per Sant'Antonio tornavano un pò indietro dopodichè trovavano lo scambio col binario che proseguiva fino alla Funicolare della Mendola. La stazione inferiore della funicolare era il vero capolinea della ferrovia Transatesina. Ancora oggi è possibile vedere la vecchia pensilina della fermata del treno.
Ed infine l'augurio del sottoscritto che possa almeno tornare il tram in questi paesi. Basta varcare il confine ed arrivare nella vicina Innsbruck per trovare una realtà con un altra mentalità. Lì i tram o ciò che viaggia su rotaia in genere, non è stato visto come qualcosa di lento ed ingombrante ma come qualcosa da rinnovare e preservare sempre. In Italia abbiamo disfatto ed oggi ce ne siamo pentiti.
Vi saluto e spero che mi seguiate nei prossimi reportage, perché ci sono sempre nuove avventure ad attenderci!
Ottimo lavoro Francesco, tante informazioni con scheda tecnica e tante fotografie.
RispondiEliminaBellissimo reportage, tutti posti visti e percorsi prima della ciclabile. Ricordo la spettacolarità dell'esplosione della natura, lungo tutto il vecchio tracciato, in primavera. Complimenti veramente per l'ottimo lavoro
RispondiEliminaGrazie mille caro papà
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