E così arrivai a quella che era la stazione principale dell'intera ferrovia, Cortina d'Ampezzo. Mi sentivo emozionato, come un avventuriero che aveva appena attraversato le montagne per giungere poi nel posto più chic delle Dolomiti. Cortina era la stazione principale, quì era anche collocata l'unica sottostazione elettrica dell'intera linea.
Ecco una delle prospettive del vecchio FV usato oggi come autostazione, difatti c'era un bus della SAD in fermata.
Angolatura dal lato opposto del FV.
Torno dall'altra parte, tra la strada e il lato ex binari.
Lato strada. Purtroppo le ombre hanno giocato un brutto effetto di chiaro scuro nella foto.
Ancora il FV dal lato strada.
Ancora lato strada.
L'edificio della ex sottostazione elettrica.
Ancora la sottostazione elettrica. E' visibile cosa ha lasciato l'assenza del treno.
L'officina e l'ex dormitorio dietro.
L'ingresso dell'officina.
Un dettaglio, accanto all'ingresso dell'officina c'è una targa delle assicurazioni Generali Venezia, molto probabilmente perché gli edifici erano assicurati da questa assicurazione, e quindi avevano l'obbligo di esporre questa targa.
Questo edificio invece era deposito ed officina del materiale elettrico.
L'officina della verniciatura con alloggi.
Un vecchio deposito rotabili. Ve ne era anche un altro più piccolo sul lato nord del piazzale binari e vicino c'era anche la piattaforma girevole.
Tutta l'area è ormai usata come parcheggio.
Appena si lasciava la stazione in direzione Calalzo, la ferrovia percorreva questo ponte sul torrente Bigontina.
Ancora esiste la scritta che ricorda le Olimpiadi invernali del 1956.
Ancora il ponte visto da sopra.
Sempre il ponte ripreso dalla stazione inferiore della funivia del Faloria.
Qui invece la stazione inferiore della funivia del Faloria ripresa dal ponte.
Qui ho ripreso il lato opposto di una celebre foto delle Olimpiadi del 1956 che voleva reclamizzare i trasporti.
Ed ecco infatti la foto con i nuovissimi autobus Alfa Romeo 800 dalla forma ultra moderna, dietro la funivia del Faloria e sul ponte uno dei due elettrotreni Stanga Tibb acquistati per le Olimpiadi ed impiegati poi sulla Ferrovia Trento Malé all'indomani della chiusura della Ferrovia delle Dolomiti.
Foto tratta dal sito della SAD. www.sad.it
Percorrendo il ponte sul Bigontina si può scorgere l'imponente campanile della Basilica dei santi Filippo e Giacomo.
Ed era questa la vista che potevano ammirare i passeggeri che arrivavano a Cortina da Calalzo.
Penso che per rendere un pochino l'idea di cosa fosse questa ferrovia, sia bello ammirare uno dei video che l'hanno immortalata, in questo caso la scena finale del film "Vacanze d'inverno" del 1958 col mitico Albertone nazionale. Video dal canale Youtube Ferrovie in Rete. Una cosa che ho notato è la composizione del treno, c'è un elettrotreno Stanga Tibb degli ultimi due acquisiti da SFD, poi sono agganciate una carrozza ed un bagagliaio; una composizione che ricorda un pò quelle che si possono vedere oggi sulla linea del Bernina delle RhB, dove agli elettrotreni Allegra vengono attaccate altre carrozze.
Da bambino il mio primo contatto con le Ferrovie Calabro Lucane lo ebbi con questa linea quando un giorno andai con mio zio a Castelluccio Inferiore (PZ), già da Lauria ricordo quelle strutture ferroviarie e quel percorso pulito fatto di una massicciata bianca già priva di binari; sembrava che la ferrovia era in procinto di essere costruita ma la realtà era che invece era stata appena disarmata. Sapevo ben poco di quella linea di montagna così diversa dalla linea Tirrenica meridionale FS che passa da Sapri, e forse proprio quell'aria di mistero l'ha resa così interessante per me. Vediamo le Caratteristiche tecniche secondo la "Prefazione generale all'orario di servizio" del 1953: Apertura all'esercizio: 1 luglio 1931 "intera tratta" Scartamento: 950 mm. Lunghezza: Km 104.745,75 Province interessate: Potenza, Cosenza Stazioni di interscambio: Lagonegro (PZ) con stazione FS linea per Sicignano degli Alburni, Spezzano Albanese Terme (CS) con
ULTIMO AGGIORNAMENTO 13-03-2018!!! La FEVF, Ferrovia elettrica Val di Fiemme era una delle tre cosiddette ferrovie delle Dolomiti, assieme alla Chiusa Plan e alla Dobbiaco Calalzo; oggi purtroppo tutte chiuse. Negli anni passati, varie volte avevo letto quì e là cose su questa linea, poi per i casi della vita che mi hanno portato a lavorare a Predazzo, ho potuto analizzare da vicino ciò che rimane. La ferrovia Ora Predazzo è nata come ferrovia militare ma già era proiettata verso un uso di servizio pubblico, per tale ragione vennero predisposti diversi accorgimenti per renderla facilmente migliorabile in un futuro non lontano. Il progettista Leopoldo Orley, disegnava nei suoi progetti già le stazioni abbellite coi giardini. La costruzione avvenne durante la prima guerra mondiale ad opera del Genio ferrovieri dell'esercito austroungarico (Eisenbahntruppen) col supporto di moltissimi prigionieri di guerra, vide numerosi cambiamenti di progettazione a seconda delle vicissitudi
Dopo avervi parlato della Ora Predazzo , voglio parlarvi di un altra delle tre ferrovie dolomitiche, la ferrovia della Val Gardena. Anche in Val Gardena ci furono diversi studi per la realizzazione di un collegamento ferroviario, ma fu con la prima guerra mondiale che questa si rese necessaria. La ferrovia fu costruita dal genio ferrovieri dell'esercito austroungarico (Eisenbahntruppen), ma col contributo importante e determinante di 5500 prigionieri di guerra russi. Si optò per lo scartamento bosniaco 760 mm. e la costruzione avvenne in tempi brevissimi, appena 5 mesi e la ferrovia era in funzione, pur con i ponti provvisori in legno che poi man mano vennero rimpiazzati dai definitivi in muratura. La linea partiva dalla stazione di Chiusa (Klausen) della ferrovia del Brennero e raggiugngeva Ortisei e Santa Cristina in Val Gardena con capolinea a Plan. Da Plan all'epoca partivano una serie di teleferiche per portare i materiali sulle cime del fronte. Al termine della prima
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