La SFD Società Ferrovia Dolomiti
Foto Francesco Pozzato da Marklinfan.comCari amici, è veramente da tanto, anzi troppo tempo, che non scrivo su questo blog, precisamente da quando, oltre due anni fa sono tornato a Sapri. Ebbene tornare a casa può portare vantaggi ma anche svantaggi, la mia assenza sul blog è appunto uno di questi. Del resto esiste un vecchio motto di Sir. Winston Churchill che dice "non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare". Così eccoci qua, con un reportage fotografico nascosto da due anni "nel cassetto" su quella che molto probabilmente è stata la più leggendaria ferrovia d'Italia. Inoltre non si può non annoverare il cambiamento che il mondo ha avuto in questi ultimi due anni, con questa maledetta pandemia che ci ha condizionato la vita, ci ha allontanati ed impauriti; non parliamo neanche di quello che sta avvenendo in Ucraina negli ultimi giorni. Ecco che voglio ricordare quella magnifica giornata, il genere di giornate che veramente si ricordano per tutta la vita, era il 12 ottobre 2019, una giornata splendida, il mondo non aveva ancora conosciuto i vari lock down; in realtà per me quella giornata iniziò molto presto, sveglia alle 05:30, una rapida colazione per riprendermi e via in macchina dalla Val di Fiemme valicai il Passo Lavazè fino a giungere a Bolzano nord, da lì statale 12 fino a Bressanone e poi Val Pusteria fino a Dobbiaco. Giunto alla stazione ferroviaria di Dobbiaco FS, il vecchio magazzino merci è ormai oggi destinato a punto di noleggio bici ed io avevo prenotato una e-mountain bike per l'occasione. La mia scelta sulla bici elettrica era dovuta al fatto che avrei dovuto affrontare circa 65 km di ex tracciato ferroviario non ero per niente allenato, salvo che per lunghe camminate. Così mi sono avventurato in quella che è stata una vera avventura ed una delle più belle giornate della mia vita. Non voglio dilungarmi oltre perchè descriverò quella giornata anche man mano che scorreranno le foto. Quindi buona continuazione.
SCHEDA TECNICA
Apertura all'esercizio: 15 giugno 1921
Chiusura: 3 dicembre 1961 Dobbiaco Cortina, 17 maggio 1964 Cortina Calalzo
Gestore: SFD Società Ferrovia Dolomiti
Scartamento: 950 mm.
Elettrificazione: 3000 V. c.c.
Lunghezza: Km. 64+913,43
Province interessate: Bolzano, Belluno
Stazioni di interscambio: Dobbiaco con FS linea Val Pusteria, Calalzo con FS linea per Belluno e Conegliano
Stazioni e fermate della linea: Calalzo FS, Calalzo paese - Marmarole, S. Alipio, Pieve Sottocastello, Tai, Nebbiù, Valle di Cadore, Vallesina, Venas, Cibiana - Zoldo, Peaio - Vinigo, Vodo di Cadore, Borca, Hotel Dolomiti, S.Vito, Chiapuzza, Dogana vecchia, Acquabona, Zuel, Hotel Miramonti, Cortina d'Ampezzo, Istituto Codivilla - Chiave, Fiames, Ospitale, Cimabanche, Carbonin - Misurina, Landro, Sorgenti, Lago Dobbiaco, Dobbiaco.
Materiale rotabile: Vapore ex Feldbahn Tipo 3 con tender e tipo 4 locotender di fabbricazione (St EG) Maschinen Fabrik Österr. Ungarischen Staate Eisenbahn Gesellschaft Wien, (A.G.) Aktien Gesellschaft der Locomotiv Fabrik vormals G. Sigl Wiener Neustadt e (Bp st) Magyar Allamo Vas Ungarische Staatliche Eisenbahn Stahl und Maschinenfabrik Budapest. Inoltre per servizio anche nel periodo in cui la linea era elettrificata esistevano 2 Mallet della Henschel. Materiale elettrico 2 locmotive Stanga Tibb 101 - 102, Elettromotrici Stanga Tibb numerate dalla 1 alla 6. 2 elettromotrici Stanga Tibb 7 - 8 acquistate in occasione delle Olimpiadi invernali di Cortina del 1956.Come materiale passeggeri, ci sono state varie vetture, Pullman, a carrelli, a due assi e le Carminati e Toselli per gli elettrotreni.. Carri vari a sponde basse, a sponde alte, carri chiusi, 2 fendineve di fabricazione Winterthur, vari carrelli di manutenzione e una singolare Lancia Augusta adattata alla marcia sui binari.
CENNI STORICI
Chiaramente non è da un blog che si può essere esaustivi su un argomento come questo, per approfondire occorre buttarsi con la testa fra i libri; e fra i tanti libri che parlano di questa ferrovia io ne ho scelto uno in particolare, quello di Evaldo Gaspari, che oltre ad aver prodotto un lavoro veramente importante e ricco di contenuti, vi si può "respirare" la grande passione di ciò di cui si sta trattando.
Fin dall'antichità c'è stata l'esigenza di avere un collegamento tra la Valle del Boite e la Val Pusteria per ragioni commerciali. Allora le merci e le persone si spostavano per sentieri e dal 19° secolo con strade comunque poco agevoli visto il territorio montano, ma è solo con l'età moderna e come spesso accade purtroppo, con la guerra, che vengono messe in campo le tecnologie e le opere, così durante la prima guerra mondiale dal lato nord vi era l'esercito austroungarico che costruiva una Feldbahn a scartamento ridotto 700 mm. per portare materiali al fronte e in particolare al forte di Landro, questa linea raggiunse Cortina d'Ampezzo. Dal lato sud il Regio Esercito italiano costruiva un altra ferrovia analoga a scartamento 750 mm. da Peaio a Zuel. Alla fine gettarono le basi di quella che fù la ferrovia delle Dolomiti. Alla fine della guerra fù il Genio militare della IV armata del Regio Esercito che portò avanti i lavori per la realizzazione e lo scartamento venne allargato e unificato a 950 mm. Il 15 giugno 1921 venne ufficialmente aperta all'esercizio la ferrovia da Dobbiaco a Calalzo di Cadore gestita dal Regio Circolo Ferroviario di Bolzano. Nel 1924 venne rilasciata la concessione alla Società Ferrovia Dolomiti. Nell'aprile del 1928 iniziarono i lavori di elettrificazione e il 1 luglio 1929 iniziò anche il servizio regolare a trazione elettrica. Quegli anni costituirono per questa ferrovia una sorta di "Belle epoque", visto anche il fiorente turismo, ma non mancarono i momenti di difficoltà, specie negli inverni rigidi dove le copiose nevicate portavano anche alla chiusura della linea. Il culmine positivo è senz'altro identificabile con le olimpiadi di Cortina del 1956, dopodichè iniziò il decadimento e la ferrovia man mano fù surclassata dal trasporto automobilistico che in quegli anni prese il sopravvento anche culturale di questo Paese. Il tracciato oggi è una pista ciclabile che ripercorre quasi interamente il tracciato originale, nel tratto Cortina Dobbiaco è in sterrato mentre da Cortina a Calalzo è asfaltata. Lungo la ciclabile è possibile ammirare ancora oggi molte stazioni ad eccezione delle poche demolite, gallerie, ponti e in particolare il punto più lontano dai centri abitati ed anche più caratteristico è sicuramente quello del ponte sul Rio Felizon e le due gallerie Pezzovico.
La parola alle immagini.
Mostrerò la linea per come l'ho percorsa io, anche se in realtà qualche foto risale ad altre giornate, ma la maggior parte sono del 12 ottobre 2019 e l'ho percorsa partendo da Dobbiaco.
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