Questa parte di percorso probabilmente è la più leggendaria dell'intera linea, anche perchè la più "selvaggia".
Dei robusti muri di contenimento tenevano la linea in sicurezza e pur a distanza di quasi 60 anni dalla chiusura della stessa, fanno ancora egregiamente il loro lavoro.
Arrivo in prossimità della galleria Podestagno, quì naturalmente portale dal lato di Dobbiaco.
Prima di entrare in galleria, guardando a sinistra già posso vedere il ponte metallico sull'Orrido del Felizon.
Sempre il ponte sull'Orrido del Felizon.
Ancora un occhiata al portale lato Dobbiaco della galleria Podestagno.
Interno della galleria Podestagno guardando all'indietro verso Dobbiaco. E' lunga circa 150 m.
E quì guardando in direzione Cortina si vede l'uscita.
Ecco il portale lato Calalzo della galleria Podestagno. Qui in passato eccezionali nevicate rendevano difficile espletare il servizio ferroviario, e talvolta doveva essere addirittura sospeso. Non so perchè su una linea come questa non fosse in dotazione una fresaneve a vapore tipo le Xrot in dotazione alle RhB. L'unica risposta che riesco a darmi è che evidentemente le finanze erano troppo esigue, affinchè la SFD si potesse dotare di una macchina del genere.
Mi avvicino al ponte a travata metallica sull'Orrido del Felizon, e già riesco chiaramente a scorgere l'ingresso della galleria Pezzovico.
Una vera emozione per me trovarmi in questo posto.
Uno sguardo di sotto, non posso nascondere che il ponte sembra esile e fa un certo effetto percorrerlo.
Ed una volta attraversato mi giro per riprenderlo ancora. Queste protezioni blu con annesse tavole credo proprio che siano in funzione della gara annuale di sci di fondo che viene espletata su questa pista tra Dobbiaco e Cortina.
Questa è una tettoia paravalanghe costruita all'ingresso della galleria Pezzovico, ed anche dall'altra parte ve ne è un altra. Questa galleria ha una particolarità, sebbene proprio questa è quella che è stata utilizzata dalla ferrovia fino al giorno della chiusura, ce n'è un altra parallela a poca distanza più vecchia ed usata in origine. Oggi per la ciclabile è usata proprio la prima galleria, quella più antica anzichè questa, pertanto questa è al buio mentre l'altra è illuminata.
Do una sbirciatina per vedere il portale della galleria, ma dentro è davvero buio pesto ed io non sono equipaggiato a dovere per percorrerla.
Riesco ad arrivare al portale vero e proprio lato Dobbiaco della galleria Pezzovico. Adesso e il momento di andare all'altra galleria.
Ed eccola lì la prima galleria Pezzovico che faceva qualche curva in più.
Ecco la galleria, con la sua forma che sembra proprio ricordare la sagoma di una locomotiva a vapore.
Il portale lato Calalzo.
Mi ritrovo in una vera oasi naturale.
E così ecco che arrivo in prossimità dell'uscita dell'altra galleria Pezzovico con la tettoia paravalanghe.
Il colonnato della tettoia paravalanghe.
Il portale lato Calalzo della galleria Pezzovico.
L'ingresso alla tettoia paravalanghe che precede la galleria.
Una foto d'epoca presa dal web con le due gallerie. Foto che oggi è impossibile replicare perchè il portale a destra è coperto dalla tettoia paravalanghe, ed allontanandoci il portale di sinistra si perde dietro agli alberi.
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