La Ferrovia Elettrica dell'Alta Anaunia


La Val di Non, in Trentino, ha visto nel corso del XX secolo l'avvento di diverse opere architettoniche volte all'ammodernamento del territorio. Parliamo di opere come la tramvia e poi ferrovia Trento Malè, di laghi artificiali come quello di Santa Giustina o de la Rocchetta. Tra queste opere non tutti conoscono dell'esistenza di quella che fù una linea secondaria che venne costruita come collegamento da Dermulo al passo Mendola, questa era la Ferrovia elettrica dell'Alta Anaunia.
Costruita nel 1909 sotto l'Impero Austroungarico rientrava tipicamente in quelle che venivano definite "Localbahn", ferrovia locale, infatti gran parte del suo percorso avveniva praticamente in strada.
Questa linea fungeva da chiusura dell'anello su rotaia che collegava praticamente Trento a Bolzano passando dal Passo della Mendola. Era possibile infatti percorrere la tramvia Trento Malè fino a Dermulo, da quì si cambiava e si prendeva la Ferrovia Elettrica dell'Alta Anaunia che passando per paesi come Sanzeno, Sarnonico e Fondo raggiungeva il Passo della Mendola e quindi la stazione superiore della Funicolare della Mendola, una volta giunti a Caldaro con la funicolare era possibile poi raggiungere Bolzano tramite la Ferrovia Transatesina.
Questa ferrovia venne costruita grazie all'Ing. Emanuele Lanzerotti che già aveva creato la Società Cooperativa Elettrica dell'Alta Anaunia, e mirava ad una ferrovia elettrica per l'alta Val di Non.
La ferrovia venne aperta all'esercizio il 2 settembre 1909.
Dopo la prima guerra mondiale e il passaggio dei territori del Trentino Alto Adige all'Italia, la Ferrovia Elettrica dell'Alta Anaunia passò per un brevissimo periodo sotto la gestione delle Ferrovie dello Stato per ritornare l'anno successivo alla società concessionaria. Nel frattempo la Società Trentina d'Elettricità (STE) divenne l'azionista di maggioranza dell'azienda. Purtroppo la situazione finanziaria aziendale aveva degli alti e bassi già dagli anni 20, e sebbene in quel periodo e anche all'inizio degli anni 30 la STE fece una grande campagna promozionale della ferrovia, anche ad uso turistico con convenzioni col Touring Club Italiano, tra il 1930 ed il 1933 il numero dei passeggeri della linea quasi si dimezzò.
Il 31 gennaio 1934 arrivò prematuramente la chiusura di questa ferrovia.
Cosa resta oggi di questa ferrovia? Quasi nulla, non sono riuscito a trovare neanche un cippo chilometrico, il 31 dicembre del 1934, data della chiusura, è un periodo ormai lontanissimo e tantissime cose sono mutate, i paesaggi trasformati. Gli unici fabbricati che sono arrivati fino al giorno d'oggi sono la stazione di Fondo, la stazione di Romeno che è un abitazione privata e la stazione del Passo Mendola. Per il resto è sopravvissuto il ponte di Sanzeno che è tuttora utilizzato come ponte stradale, la galleria di Ruffrè sempre utilizzata come stradale. Il miracolo è senza dubbio la Alioth 105 che sopravvissuta alla chiusura della linea dell'Alta Anaunia fu impiegata sulla Ferrovia del Renon e tutt'oggi è utilizzata.

Scheda tecnica

Apertura all'esercizio: 2 settembre 1909

Chiusura: 31 gennaio 1934

Scartamento: 1000 mm.

Elettrificazione: 800 V. cc.

Lunghezza: 23.549 m.

Province interessate: Trento

Stazioni di interscambio: Dermulo con tramvia Trento Malè, Mendola con Funicolare della Mandola.

Stazioni e fermate della linea: Dermulo, Corredo, Sanzeno, Casez, Malgolo, S.Bartolame, Romeno, Cavareno f., Cavareno, Sarnonico, Fondo, Malosco, Belvedere, Ruffrè, Tre Ville, Hotel Mendola, Mendola. 


Materiale rotabile: Motrici 101- 102- 103, rimorchiate tipo "200", carri motore 104- 105 "Alioth".

Reportage
Come reportage, devo dire che sebbene la linea non fosse stata di grande lunghezza, mi sono dovuto recare più volte nella zona proprio per la difficoltà di capire cosa resta a causa del tanto tempo trascorso.
Prendiamo il capolinea di Dermulo, fino agli anni 30' i binari della ferrovia Alta Anaunia arrivavano dove oggi passano i binari della Trento Malè, mentre i binari di quest'ultima erano sulla sede stradale in quanto tramvia.
In questa foto possiamo vedere proprio Dermulo, all'epoca Dermullo, e i binari in primo piano sono quelli della tramvia Trento Malè, mentre sotto la pensilina ci sono i convogli per la Mendola.

Qui ancora la stazione della Dermulo Mendola coi binari della Trento Malè in primo piano.

Quì sempre Dermulo con la stazione dell'Alta Anaunia a sinistra mentre verso il centro della foto i binari della Trento Malè che proseguivano dietro l'Albergo Centrale.

La linea salendo verso Sanzeno, prima del paese passava su questo ponte.

Oggi questo ponte è ancora utilizzato per il transito di una corsia della S.S.43, ho cercato di fotografarlo dalla stessa prospettiva ma oggi c'è troppa vegetazione.

Mi sono dovuto spostare su un altra angolazione per vedere l'arcata della foto d'epoca.

La stazione di Sanzeno sorgeva dietro la Basilica dei S.S. Martiri Anauniesi. Si nota anche il cippo del quarto chilometro.

Oggi questo luogo è così.

In questa foto d'epoca, la linea attraversava Sarnonico. Sulla sinistra la chiesa della Beata Vergine Maria.

Lo stesso luogo oggi.

Questa era la stazione di Fondo.

La stessa oggi. In queste foto interessata da lavori adiacenti per la costruzione di un deposito per gli autobus della Trentino Trasporti.




Qui i bagni.

Passato Fondo la linea saliva verso Ruffrè, la fermata sorgeva davanti l'albergo Alpino.

Oggi dovrebbe essere l'albergo Castello. Al posto della ferrovia una pensilina per la fermata degli autobus.

Arriviamo all'unica galleria della linea, usata ancora oggi per la strada Provinciale 19, questo era il portale lato Dermulo.

Questo il portale lato Mendola.

Poco prima di giungere al Passo Mendola la linea passava davanti a questa chiesina.

La stessa chiesina oggi.

E finalmente giungeva al passo della Mendola. L'edificio di sinistra era la stazione.

Ecco come si presenta oggi questo luogo. L'edificio arancione era la stazione, lungo il viale c'era il piazzale dei binari.

A quanto pare anche il muro di contenimento esisteva già ai tempi della ferrovia. In questa foto ufficiali austroungarici guardano col binocolo da una terrazza panoramica.

Sempre nel muro di contenimento ho scorto questa nicchia che sembra non avere un particolare utilizzo. Ho pensato chissà se potesse servire per allungare qualche leveraggio di scambi?

Appena lì davanti c'è la stazione superiore della Funicolare della Mendola, potete guardare il mio reportage a riguardo.

Per finire questo reportage di archeologia ferroviaria, non c'è niente di meglio che mostrare l'unica cosa che è tuttora viva, e che è passata dai monti della Mendola ai binari del Renon, la Alioth 105!

Anche per questo reportage mi sono chiesto se pubblicare o raccogliere ancora elementi, alla fine dato che latitavo da molto tempo dal blog mi sono deciso a pubblicarlo così.
Resta per questo reportage come per tutti i reportage del blog la regola che possa essere aggiornato e modificato. Altri reportage sono in lavorazione!
Alcune immagini storiche provengono dal Web, tratte dai siti:
www.coroparrochialetassullo.it
https://scalaenne.wordpress.com
Grazie a tutti per l'attenzione e arrivederci alla prossima avventura!!!

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